I limiti. La Costituzione, la coscienza, il buonsenso. Ogni persona ha dei limiti. Ma in questo momento sono stati oltrepassati tutti, avendo il Governo assunto come fine del proprio agire l'interesse. Per carità, l'interesse è il concetto che muove le politiche di tutti i Paesi; l'interesse, nel suo senso più ampio, è lo scopo a cui sono preposte le istituzioni.
Il problema che si configura in Italia è che la maggioranza parlamentare ed il Governo, teorici portatori degli interessi dei cittadini che li hanno eletti e legittimati, si sono progressivamente, volgarmente e violentemente trasformati (o forse si sono semplicemente rivelati) in portatori di interessi avulsi da quello stesso elettorato che rappresenta la loro base e fonte di potere.
Oggi il Governo appare sprovvisto di una prospettiva, più preoccupato a sistemare le faccende "personali" che a curare le esigenze di quella parte di Paese a cui fa riferimento.
Le "persone" di cui sopra, o più opportunamente, i referenti del Governo sono, per quel che ho potuto capire, almeno tre: Berlusconi (e quando mai), la Lega e la Chiesa. Ai tre soggetti corrispondono tre azioni del Governo che minano la democrazia nelle sue basi.
Berlusconi: il Presidente del Consiglio, dal momento della sua discesa in politica nel 1994, è stato e continua ad essere coinvolto in procedimenti penali, spesso come imputato. Piuttosto che partecipare regolarmente come qualunque cittadino (sicuro della propria innocenza) preferisce eliminare i problemi alla radice, manipolando istituti processuali, come la prescrizione, a proprio vantaggio. In questo mandato è stato varato il c.d.
Lodo Alfano che viola il principio di uguaglianza di cui all'articolo 3 della Costituzione: impensabile, in una democrazia, che certi cittadini non possano essere sottoposti a procedimento penale e che possano sottrarsi all'applicazione della legge penale. Impensabile. Inoltre il depotenziamento (per non dire annullamento) della magistratura prosegue con l'imminente riforma della giustizia, dalle intercettazioni ai poteri dei pm.
La Lega: il partito di governo che meglio esprime la volgarità, il razzismo e l'intolleranza degli italiani. Dal punto di vista di Berlusconi (che, non dimentichiamolo, è improntato al freddo calcolo dei costi-benefici derivanti da un'alleanza parlamentare) un utile alleato con cui scambiare voti in vista delle riforme.
L'equazione è semplice: la Lega aiuta Berlusconi a sbarazzarsi della magistratura e Berlusconi aiuta la Lega a sbarazzarsi degli immigrati e dei meridionali. Sono già a metà dell'opera se non di più: il federalismo fiscale è potenzialmente idoneo a dare il colpo di grazia al Sud Italia, e, se gli immigrati sono ancora presenti sul territorio, sono scomparsi i loro diritti. Si verifica così, ancora una volta, una rottura di stampo medievale con i principi di democrazia, convivenza, integrazione. Se la mettiamo sul piano giuridico, appare che a degli esseri umani viene riservato un trattamento ingiustificatamente più rigido ai cittadini italiani. Aberrante.
La Chiesa: l'arroganza del Vaticano, che pretende di estendere i propri precetti all'ordinamento giuridico italiano, contaminando di fatto uno Stato laico, non sarebbe niente se non trovasse un'utile sponda nel Governo e nella maggioranza (ma non solo) parlamentare.
L'ostinazione del Governo, espressa attraverso un
decreto legge censurabile per almeno due motivi, è peggio del peggiore accanimento terapeutico.
Il decreto legge è censurabile perchè:
- in senso formale, non presenta affatto i
requisiti di necessità ed urgenza richiesti perchè è intervenuta una sentenza definitva;
- in senso sostanziale, il contenuto va contro quella stessa sentenza che autorizza la sospensione del trattamento; in questo senso occorre una sintetica precisazione: la magistratura deve risolvere casi individuali e concreti; dunque il legislatore DEVE regolamentare una materia in termini generali ed astratti, anche in modo difforme dalle precedenti decisioni giurisprudenziali. Ma questo, a mio parere, vale con riguardo a problemi futuri ed astratti, non in relazione a casi attuali come quello di Eluana. In questo senso si è verificata una contrapposizione tra potere esecutivo e potere giudiziario, aggravata dalla
minaccia di Berlusconi di cambiare la Costituzione dopo il rifiuto del Presidente della Repubblica di firmare il decreto legge.
Insomma, dopo il superamento dei limiti c'è il delirio prepotente (pochi minuti fa ho letto che
Berlusconi ha insultato la Costituzione) di un Governo auto-referenziale che non guarda in faccia nessuno e manipola i diritti delle persone (e conseguentemente i diritti cardine della democrazia) con una facilità e una superficialità quasi spiazzanti, di fronte ad un popolo sempre più stretto tra imbarbarimento e impotenza.
Non è la fine: ci sono persone che sono sempre meno disposte a subire gli oltraggi derivanti da un Governo irresponsabile ed irragionevole. I limiti, come ho scritto all'inizio, non sono solo quelli giuridici, il cui oltrepassamento è relativamente facile da sopportare, soprattutto per chi non ha a che fare con il diritto tutti i giorni; ci sono anche i limiti soggettivi dell'etica, del buonsenso, della coscienza, della morale, della ragionevolezza che possono contribuire a creare (a ricreare) un orizzonte di valori comune, per reagire alla pericolosa deriva autoritaria che stiamo vivendo e ricostruire un elettorato maturo e consapevole.